"La piena maturità dell'individuo non è possibile in un sistema sociale immaturo e malato". Quando il pediatra inglese Donald Winnicott scrisse queste parole aveva in mente un idea di maturità ben precisa: maturo è l'individuo che riesce a far coesistere in modo efficace le tendenze distruttive e quelle amorose. Secondo questo autore non è possibile concepire uno sviluppo psichico sano escludendo dal corredo delle passioni umane quelle aggressive. É ovvio che queste passioni non possano essere lasciate libere in una relazione genitoriale premurosa, come neanche in una società moderna, ma in entrambi i contesti tali emozioni devono raggiungere una condizione di accogliente consapevolezza. L'accettazione dell'esistenza dell'istinto alla distruzione conduce infatti, secondo il pensiero di Winnicott e della corrente psicoanalitica Londinese, all'acquisizione del senso di colpa e del conseguente tentativo di riparazione al danno arrecato. Aggressività, Colpa, Riparazione, sono una triade di concetti che non gode di grande considerazione e che tende a essere diffusamente negata, come a dire che lo sporco va nascosto sotto il tappeto. Ciò accade contemporaneamente su più livelli: nella psiche del singolo, nel sistema familiare, nella società. Una società del pensiero positivo non può illudere l'uomo di potersi privare della dimensione "nera" del suo animo, ma ha l'obbligo di renderlo cosciente del proprio scomodo bagaglio animalesco e insegnargli a farne il miglior uso.
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Danilo RizziPsicoterapeuta, scrittore Archivi
June 2022
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